Il 2020 è stato un anno di crisi, ovunque e per chiunque. Il mondo del lavoro è stato duramente piegato dalla pandemia, e tante sono state le novità a cui abbiamo dovuto abituarci, come lo smart working, per molti forzato.

Ogni anno, la ricerca annuale condotta da Top Employers Institute attesta le migliori aziende che hanno come obiettivo quello di porre le loro persone al primo posto attraverso eccezionali politiche nel campo delle risorse umane.

Fondato nel 1991 e presente in Italia dal 2008, il Top Employers Institute ha certificato quest’anno oltre 1.600 aziende in 120 Paesi: aziende che con le loro best practices hanno determinato un impatto positivo su circa 7 milioni di persone.

Profilo tra i più ricercati c’è anche il Growth hacker, figura con competente di informatica, marketing e social media che si occupa di ideare e sviluppare strategie di crescita per la propria azienda. Un ruolo che Adecco descrive “trasversale all’interno dell’azienda che fa della multidisciplinarietà il suo punto di forza”. Il reddito cambia in base agli anni di esperienza e può andare dai 60mila a 170mila euro.

Altro lavoro ricercato dalle aziende è l’Energy manager, profilo che opera a stretto contatto con i livelli dirigenziali delle aziende per pianificare un miglior utilizzo dell’energia dell’organizzazione del lavoro. Secondo quanto riportato Adecco in media guadagna annualmente dai 30 mila ai 60 mila euro, cifra che può raggiungere i 90mila euro in ambito di imprese “green”.

Figura richiesta in diversi campi è il Data scientist, in poche parole colui che si occupa dell’analisi a più livelli dei dati. In questo ruolo è richiesta capacità di programmazione, di analisi quantitativa, di comprensione del prodotto, di comunicazione. Lo stipendio medio di un Data scientist può dipendere dall’esperienza e varia da 87 mila a 140 mila euro all’anno.

Infine il Broad band architect, tradotto “architetto della televisione”, anche se non si tratta di una professione nel campo delle trasmissioni tradizionali, ma si occupa piuttosto delle innovazioni interattive e della cura dei contenuti della web tv. Figura molto ricercata perché declina il linguaggio di un media tradizionale sulle moderne piattaforme online. Un profilo da 180 mila euro l’anno di reddito.