Lo scorso 20 gennaio è stato approvato il quinto scostamento di bilancio di 32 miliardi di euro per finanziare le misure contenute nel decreto Ristori 5.

Il provvedimento si annuncia corposo, ma mirato: per quanto riguarda le partite IVA, sono previsti nuovi contributi a fondo perduto, erogati seguendo nuovi criteri: si supera il meccanismo dei codici ATECO e di conseguenza si allarga la platea di beneficiari. Vediamo quali sono le novità in arrivo in attesa del testo ufficiale del decreto.

Bonus partite IVA nel decreto Ristori 5: non solo contributi a fondo perduto

Il decreto Ristori 5 conterrà altre misure a sostegno delle partite IVA oltre ai contributi a fondo perduto.

Rispondendo a una domanda del senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Bertoldi, il ministro Gualtieri ha confermato che si troveranno misure ad hoc per i professionisti.

Inoltre ci sarà:

  • un intervento sulla Naspi;
  • un miliardo e mezzo per la decontribuzione degli autonomi;
  • un nuovo periodo di cassa integrazione per le imprese in difficoltà a causa del Covid-19.

Se necessario proseguirà, “in modalità selettiva”, anche lo stop dei licenziamenti.

Inoltre, per quanto riguarda le novità fiscali, il ministro Gualtieri ha confermato che sono allo studio misure atte a coniugare la necessità di continuare la lotta all’evasione con la comprensione della difficile situazione di molte imprese e cittadini a causa della pandemia.

Infine, il ministro Patuanelli ha parlato della creazione di un “tesoretto”: visto che non si hanno certezze sulla durata delle misure restrittive, l’obiettivo è avere a disposizione un pacchetto di ristori da erogare in caso di chiusura delle attività.

Ricordiamo infine che un altro aiuto per le partite IVA è previsto dalla Legge di Bilancio 2021: l’ISCRO, la cassa integrazione per i lavoratori autonomi, le cui istruzioni operative sono attese dall’INPS.