L’Assegno di Ricollocazione (AdR), come si legge sul sito dell’ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro), è uno strumento istituito per aiutare le persone a migliorare le proprie possibilità di ricollocarsi nel mercato del lavoro.

Si tratta di un importo volto a sopperire a tutte quelle attività che si collegano ai servizi di assistenza intensiva personalizzata per la ricerca di occupazione, dando un supporto concreto ai centri per l’impiego e a tutti gli altri enti accreditati ai servizi per il lavoro.

Il destinatario dell’assegno, in particolare, può scegliere liberamente l’ente da cui farsi assistere, ente che, a sua volta, lo farà affiancare da un tutor che lo inserirà in un programma personalizzato per la ricerca intensiva di nuove opportunità di impiego optate in base al suo profilo. Il fine, quindi, è di connettere richiesta e domanda in modo funzionale, ottimizzando anche le risorse per la persona disoccupata.

L’assegno e i numeri

C’è da chiarire, però, che l’importo assegnato non viene percepito dal disoccupato, ma dall’ente che gli fornirà assistenza, con la clausola del successo: la somma, infatti, verrà riconosciuta ed erogata soltanto se la persona troverà effettivamente lavoro.

L’importo minimo previsto è di 250 euro mentre quello massimo di 5mila euro: le variabili sono rappresentate dal tipo di contratto alla base del rapporto di lavoro (indeterminato, apprendistato, determinato, maggiore/minore/uguale a 3 o 6 mesi etc, con anche alcune differenze di regione in regione) e dal grado di difficoltà di ricollocazione, cioè dal profilo di occupabilità.

Il Decreto-Legge 28 Gennaio 2019, con l’introduzione del Reddito di Cittadinanza e fino al 31 Dicembre 2021, prevede l’erogazione di un assegno di ricollocazione RdC.

Lavoratori in NASpI e altri AdR speciali

La NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è una indennità mensile di disoccupazione, istituita a partire da Maggio 2015, che spetta a tutti i lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perso involontariamente l’occupazione.

È stato stabilito, quindi, che tutti coloro che la percepiscono da almeno 4 mesi non potranno fare ricorso anche all’AdR (il decreto prevede la sospensione fino al 31 Dicembre 2021) a meno che la richiesta non sia partita prima del 29 Gennaio 2019.

Inoltre, è previsto uno specifico Assegno di Ricollocazione (AdR Cigs) anche per i lavoratori coinvolti negli accordi di ricollocazione in caso di cassa integrazione straordinaria dovuta a riorganizzazione/crisi aziendale.

 

Insomma, l’AdR, in tutti i casi, punta ad essere una possibilità concreta di promozione efficiente del proprio profilo professionale, accorciando i tempi di “immersione” nella rete lavorativa del territorio nazionale, garantendo stretto contatto con le imprese e le aziende e alte probabilità di successo nella riuscita di scovare l’impiego più adatto alle proprie esigenze e skill.

 

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