Il congedo di maternità consiste in quel periodo di astensione dal lavoro che riguarda le madri lavoratrici. Si tratta di un diritto che spetta alle dipendenti con contratto subordinato ma anche alle lavoratrici con partita Iva. Ma come funziona in quest’ultimo caso il congedo? Cerchiamo di capirlo insieme in questo articolo.
Congedo di maternità: cos’è
Prima di capire come funziona per le lavoratrici con partita Iva, è necessario capire cos’è il congedo di maternità. Esso consiste in un periodo obbligatorio di astensione al lavoro che le madri hanno diritto ad ottenere durante la gravidanza o nei primi mesi successivi. In questo periodo alla lavoratrice spetta l’80% della retribuzione percepita normalmente.
Il tempo in cui è valido il congedo è pari a cinque mesi, ma può essere gestito dalla lavoratrice come meglio crede. Potrà ad esempio usufruirne durante la gravidanza oppure potrà usufruirne negli ultimi quattro mesi e nel primo mese successivo. La scelta varia in base alle singole esigenze.
Ma a chi spetta l’indennità? Come abbiamo già accennato all’inizio, il congedo riguarda tutte le lavoratrici dipendenti con contratto determinato o indeterminato. Rientrano tra i beneficiari poi le lavoratrici agricole braccianti e le collaboratrici domestiche (colf e badanti) assunte con contratto.
Il congedo di maternità per le lavoratrici con Partita Iva
Nell’elenco che abbiamo appena fornito di coloro che hanno diritto ad usufruire del congedo di maternità rientrano anche le lavoratrici con Partita Iva. Infatti anche le lavoratrici autonome hanno la possibilità di accedere al congedo. Tuttavia, a differenza delle categorie sopracitate, vi sono alcune condizioni. Nello specifico, la domanda di congedo può essere effettuata solo se si è in regola con i pagamenti dei contributi.
Un ulteriore differenza risiede nella possibilità di scelta della lavoratrice autonoma sul continuare a lavorare anche durante il periodo di maternità oppure no.
Congedo di maternità per le lavoratrici con Partita Iva: a chi spetta e quanto
Possono accedere al congedo di maternità le lavoratrici dei seguenti settori professionali:
- Agricolo
- Commercio
- Impresa agricola professionale
- Artigianato
- Pesca
La somma da percepire viene stabilita sulla base dei guadagni. Pertanto, anche in questo caso l’ammontare sarà pari all’80% dei guadagni dichiarati nel secondo anno precedente a quello in cui si inoltra la richiesta.
Le altre forme di indennizzo che spettano alle lavoratrici con Partita Iva
Il congedo di maternità non è l’unico diritto a cui possono accedere le lavoratrici con Partita Iva. Infatti ci sono una serie di indennizzi che possono aggiungersi a questo, come ad esempio il congedo parentale di 6 mesi: la lavoratrice ha diritto ad un periodo di astensione dal lavoro da usufruire durante i primi tre anni di vita del bambino. La retribuzione in questo caso è pari al 30% dei guadagni.
Infine, un ulteriore diritto riguarda il caso di perdita del proprio figlio dopo il terzo mese. In questo caso la lavoratrice può usufruire di ulteriori 30 giorni di indennità.
Maternità con Partita Iva e adozione
Così come nel caso delle lavoratrici dipendenti con contratto, anche le lavoratrici con Partita Iva possono beneficiare dell’indennità se adottano un bambino. Il diritto vale sia nel caso di adozione in territorio internazionale e nazionale sia nel caso di affidamento. Si può inoltre usufruire dell’indennizzo nei 5 mesi dal momento in cui l’adottato entra a far parte della famiglia.
Il diritto alla maternità può essere ottenuto anche dal padre in caso di morte della madre, in caso di abbandono del figlio, di mancato riconoscimento da parte della madre e nel caso in cui sia affetta da infermità.
Come richiedere la maternità per le lavoratrici con Partita Iva
La richiesta per usufruire dell’indennità deve essere effettuata sul sito dell’INPS, dove è possibile scaricare tutti i documenti necessari per avviare la procedura.
Per inoltrare la domanda è necessario però essere in possesso di un Pin e dello Spid. È necessario fornire anche una serie di informazioni relative alla maternità e al datore di lavoro.