La Partita IVA è davvero una fonte non soltanto di guadagni, ma anche di tante preoccupazioni e di tanti grattacapi.
Vi è, però, una possibilità che può ridurre queste problematiche.
Si tratta della Partita IVA forfettaria.

La partita IVA forfettaria

La partita IVA forfettaria è un’ottima soluzione per chi ha appena intrapreso una nuova attività. Anche per i giovani risulta un’opportunità da non perdere. È comunque una soluzione efficace per ogni libero professionista.
Ciò perché rappresenta un regime concorrenziale e molto favorevole per ogni lavoratore autonomo. Si tratta infatti di un regime agevolato.

Per partita IVA forfettaria si intende una partita IVA con regime forfettario. Al posto di scaricare ogni singola spesa professionale, con la partita IVA forfettaria viene detratto in automatico un forfait fisso e già stabilito in base alla propria categoria professionale, secondo il codice ATECO.

Si calcola perciò la percentuale di ricavi fissa che necessita di essere detratta secondo il coefficiente di redditività associato al codice ATECA. Si parla perciò di una cifra già studiata in precedenza.

Per aprire una partita IVA forfettaria, anche nota col nome di flat tax, è necessario presentare la richiesta all’Agenzia delle Entrate.
Quest’ultima provvederà autonomamente ad attribuire al richiedente un codice per identificarlo.

La flat tax comporta molte agevolazioni per coloro i quali decidono di farne uso.
Infatti l’imposta unica viene fissata al 5% per i primi 5 anni della nuova attività o della nuova startup. Passa poi al 15% dal sesto anno.
Per questo regime non esiste un limite d’età.
Si tratta di uno strumento facile ed economico da gestire, che comporta l’assenza dell’IVA in fattura, l’assenza dell’obbligo di fatturazione elettronica e anche uno sconto del 35% sui contributi INPS per artigiani, fornitori di servizi e commercianti.

Per detrarre le spese in regime forfettario, basta detrarre il 5% o il 15% dal fatturato, in base alla percentuale indicata dal proprio coefficiente di redditività.