I contratti di solidarietà sono accordi tra i sindacati e le imprese per evitare licenziamenti nei casi di crisi aziendali. Si tratta di un ammortizzatore sociale introdotto dalle legge n. 863/1984.
In seguito vedremo nello specifico cos’è un contratto di solidarietà e come funziona.
Contratto di solidarietà: cos’è?
Nato per tutelare i lavoratori, il CDS prevede un accordo tra il datore di lavoro, il sindacato e il dipendente per una riduzione delle ore di lavoro e della retribuzione in caso di crisi.
Tramite il contratto di solidarietà si consente all’azienda in crisi di rientrare con i costi, garantendo comunque uno stipendio ai lavoratori.
La legge 863/1984 prevede i cosiddetti contratti di solidarietà difensiva ed espansiva (art. 1 e art. 2) che servono, nel primo caso, ad evitare il licenziamento dei dipendenti e, nel secondo, per favorire nuove assunzioni.
La modalità di contratto di solidarietà espansiva è stata recentemente riformata con il d.lgs n. 148/2015 poiché raramente è stata utilizzata nel corso degli anni.
Inoltre i Cds si suddividono nelle tipologie A e B:
- I contratti di solidarietà A si riferiscono alle aziende a cui si applica la normativa relativa alla Cassa integrazione guadagni straordinari.
- I contratti di solidarietà B si riferiscono alle aziende non rientranti nella disciplina precedente e alle aziende artigiane.
Come funziona il contratto di solidarietà
Di recente il CDS è stato sottoposto ad una serie di modifiche attraverso il Decreto Sostegni Bis del 2021 per far fronte alle conseguenze derivanti dall’emergenza pandemica.
La nuova normativa prevede che nel primo semestre del 2021, le imprese che hanno avuto una riduzione del fatturato pari al 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno 2019, hanno diritto a richiedere la Cigs, cassa integrazione guadagni straordinari, per un periodo di 26 settimane che va dall’entrata in vigore del decreto fino al 31 dicembre 2021. Tale richiesta è subordinata alla stipulazione dell’accordo del contratto di solidarietà.
Le condizioni del Cds
Il Contratto di solidarietà modificato dal decreto Sostegni prevede una riduzione dell’orario che non può superare l’80% dell’orario giornaliero, settimanale e mensile.
Inoltre la percentuale di lavoro ridotto per ogni lavoratore deve essere inferiore al 90% per tutto il periodo in cui è valido il contratto.
Busta paga, ferie e malattia
Nel decreto Sostegni Bis è stabilito un’integrazione salariale del 70% della retribuzione globale.
Inoltre in base alla circolare Inps n. 2749 del 1986 l’accordo prevede la possibilità di usufruire di ferie, solo però se maturate e utilizzate nel periodo in cui l’accordo è in vigore.
I lavoratori hanno poi diritto all’indennità di malattia, alla tredicesima e alla quattordicesima mensilità durante il Cds.