Il contratto di prestazione occasionale consiste in un contratto attraverso il quale un utilizzatore acquisisce prestazioni di lavoro occasionale in modo semplificato e entro determinati limiti di importo. Tale fattispecie è regolata dalla legge e in questo articolo cercheremo di capire come funziona nello specifico.
Come funziona il contratto di prestazione occasionale
Il decreto legge 24 aprile 2017, n. 50 che regola il contratto di prestazione occasionale, stabilisce alcune condizioni ai fini della sua attivazione. In particolare, è ammessa la prestazione di lavoro occasionale per ciascun utilizzatore a compensi di importo che non superano i 5.000 euro; per ciascun prestatore per le attività di steward negli impianti sportivi per un importo non superiore a 5.000 euro; per ciascun prestatore a compensi di importo che non superano i 5.000 euro e per tutte le prestazioni rese a favore dello stesso utilizzatore con compensi l’importo che non superano i 2.500 euro.
Per attivare il contratto di prestazione occasionale l’utilizzatore deve versare le somme utilizzabili per le prestazioni nella piattaforma informatica apposita dell’INPS. Il compenso minimo previsto è pari a 9 euro, fatto salvo il settore agricolo. Inoltre, sono previsti anche tutti gli oneri contributivi previdenziali e assicurativi a carico dell’utilizzatore.
Nel caso in cui non vengano rispettati gli obblighi di comunicazione all’INPS si incorre in una sanzione amministrativa pecuniaria, il cui costo varia dai 500 ai 2.500 euro per ogni prestazione lavorativa giornaliera.
Per quanto riguarda il prestatore, quest’ultimo ha diritto all’assicurazione per l’invalidità e la vecchiaia, contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Ha diritto anche al riposo giornaliero, alle pause e ai riposi settimanali, così come stabilito dal decreto legislativo 2003 numero 66 articolo 7, 8 e 9. I compensi sono esenti da imposizione fiscale, ma sono computabili per la determinazione del reddito.
Come si attiva il contratto di prestazione occasionale
L’attivazione del contratto di prestazione occasionale, come abbiamo visto, bisogna effettuarlo tramite una piattaforma informatica apposita dell’INPS. In particolare, l’utilizzatore, almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione, ha l’obbligo di comunicare, oltre ai dati identificativi del prestatore, anche il luogo di svolgimento e la durata della prestazione, il compenso pattuito, la tipologia e il settore delle attività.
Inoltre, è possibile anche revocare la comunicazione, a patto che si proceda entro 3 giorni dalla data in cui la prestazione si sarebbe dovuta effettuare. Al termine dell’operazione, il prestatore riceve la notifica tramite una mail o un sms della revoca. Se non si rispettano le normative relative alla revoca, l’INPS si riserva di trattenere la somma corrispondente al compenso e di pagare il prestatore, indipendentemente dallo svolgimento della attività.
Quando è vietato il contratto di prestazione occasionale
Il contratto di prestazione occasionale può essere adottato da lavoratori autonomi, imprenditori, fondazioni, professionisti, associazioni, ma anche amministrazioni pubbliche, come vedremo meglio più avanti.
Ci sono però alcuni divieti relativamente a questo tipo di contratto. In particolare, è vietato il contratto di prestazione occasionale per le imprese agricole, a meno che le attività lavorative non vengano svolte da giovani con età inferiore ai 25 anni, pensionati, disoccupati, percettori di reddito di inclusione, di prestazioni integrative, del salario o di altre sostegno al reddito. Inoltre, è vietato anche per le imprese dell’edilizia e di settori affini.
Infine, il ricorso a contratti prestazione occasionale non può essere avviato dagli utilizzatori che hanno più di 5 dipendenti a tempo indeterminato, ad eccezione delle aziende alberghiere con un numero di dipendenti pari a 8 e per le attività lavorative effettuate da giovani con un’età inferiore a 25 anni, disoccupati, percettori di prestazioni integrative del salario o di altre prestazioni sostegno reddito e pensionati.
Il regime del contratto di prestazione occasionale per le pubbliche amministrazioni
Chiudiamo il nostro articolo individuando cosa dice la legge in merito al ricorso al contratto di prestazione occasionale da parte della Pubblica Amministrazione. Partiamo col dire, innanzitutto, che in tale ambito si possono effettuare contratti prestazioni occasionali solo per esigenze temporanee.
Più nello specifico, è previsto il ricorso per lo svolgimento di lavori di emergenza a seguito di calamità naturali, per attività di solidarietà, per l’organizzazione di manifestazioni culturali sociali, caritatevoli o sportive e per la realizzazione dei progetti per l’aiuto a soggetti che versano in uno stato di disabilità, povertà, detenzione o tossicodipendenza.